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lunedì 19 dicembre 2016

Le parole contano, si dice.
Per me questo è vero, in un senso e nell'altro.
Ci sono parole per cui provo una idiosincrasia immediata, viscerale. Parole che scatenano il prurito alle mani verso chi le ha pronunciate.
Le mie colleghe sono state gentilmente invitate a non ripeterle, pena punizioni corporali.
Perché? Perché sono parole usate a sproposito da chi le ha introdotte nel linguaggio e poi sono diventate di uso comune, magari solo nella parlata lombarda, ma abbastanza da farmi venire l'orticaria una volta al giorno.

Le mie parole sono:

SOLDINI

giovedì 15 dicembre 2016

Stupidiario di un matrimonio: and now?

Se volete sapere come è iniziata questa storia, cliccate qui
Se volete vedere l'abito senza perdere tempo, cliccate qui.


Ho avuto il mio giorno, il mio giorno migliore.

Ho avuto tutte le persone a cui voglio bene vicino a me, felici per noi.

È stato tutto perfetto? Sì. E anche quei dettagli che forse non erano perfetti, hanno reso la giornata migliore.

Il mio dito? Come se non fosse rotto, me ne sono ricordata solo rivedendo le foto. E vi giuro che non tornerei indietro chiedendo che fosse diverso.

Non ho consigli da dare alle prossime spose, solo di cercare di essere perfettamente coscienti di tutto.

Vi diranno tutti che è un giorno che vola, è vero, dura troppo poco. Ma io ho voluto fortemente essere presente in ogni momento, per viverlo a pieno. Ok, forse ad un certo punto del ricevimento il grado alcolico era un po' elevato, perché ricordo di avere detto a uno dei fotografi che mi chiedeva delle foto "Faccio quello che vuoi, basta che mi guidi tu." Però ho lavorato duramente per godermi ogni minuto. Così oggi mi ricordo tutto, dai profumi ai colori, dai sorrisi ai cori nel megafono (sì, c'era anche quello).

E ogni ricordo mi fa sorridere e mi fa emozionare come se fosse allora.

E ora? Non c'è tempo da perdere, siamo già con lo sguardo al futuro per la prossima meta:

mercoledì 14 dicembre 2016

Stupidiario di un matrimonio: W-Day

Se vi siete perse il prequel, leggete qui.

Ci siamo svegliati. Niente notti lontane, insieme come sempre.
Era una bella giornata, non da cielo terso, ma c'era il sole. Del resto, dopo quello che mi era successo al dito, ero sicura che l'Altissimo fosse in debito con me, quindi non poteva piovere.


martedì 13 dicembre 2016

Stupidiario di un matrimonio: before

Lo confesso subito: è stato a maggio.


Non è un segreto, solo una storia di ordinaria pigrizia.
Prima non volevo tediarvi con i dettagli pre-evento, poi la data è arrivata in fretta, poi forse volevo godermi il momento, poi il viaggio di nozze, le ferie, ed ora eccoci qua. Chiamatemi Queen of procrastination, me lo merito.

venerdì 25 marzo 2016

Come scegliere un fondotinta

1. Entrate nella vostra profumeria di fiducia (nel mio caso un Sephora di provincia).
Dopo avere accumulato in un cestello abbastanza articoli per dimostrare che non siete lì per pettinare le bambole, iniziate una conversazione amichevole con una commessaassistente alle vendita.

2. Quando avete stabilito un buon livello di empatia, accennate al fatto che siete in un momento critico della vostra vita: avete voglia di valutare nuove opzioni per il fondotinta. Nel corso della conversazione buttare qua e là parole a caso, "primer", "base", "mat" e "illuminante", per far capire che ne sapete e non vi si può fregare facilmente.



3. Se la vostra nuova amica è onesta (avendo già appurato che nel vostro cestello c'è un importo sufficiente per farle fare il budget di una intera settimana) sarà disposta a farvi provare il mondo. Definite bene le vostre esigenze. Nel mio caso: coprenza media, no transfer, non troppo cremoso, no transfer, no compatto e l'ho gia detto no transfer?

4. Accomodatevi allo sgabello della postazione trucco e lasciare che l'assistente vi strucchi e poi inizi a spennellarvi con due prodotti, immaginandovi l'effetto Two Face alla fine. Godetevi ogni minuto dello spennellamento, perché, almeno nel mio caso, non succede così spesso che qualcuno lo faccia per me. Ascoltate la reazione della vostra pelle al contatto con il fondotinta, sentite la cremosità, il calore e la "scivolezza" (Accademia della Crusca, perdonami, se puoi).

5. Alla fine dell'opera controllate l'effetto e valutate se avete davvero la faccia di Two Face. Se la risposta è no, diciamo che siete indecise e che decidete di non acquistare immediatamente, per cui pagate il piccolo Tesssòro che c'è nel cestello e uscite.

Da qui inizia la vera prova.

sabato 13 febbraio 2016

Su le luci

L'ultima serata di Sanremo sta scorrendo in sottofondo, ma per me c'è già un vincitore: l'illuminante.
Che cos' è l'illuminante? Spiegazione per gli uomini: un cosmetico che serve a creare dei punti di luce sul visto. Trucchi? Sì, di questo sto parlando, che altro sennò?

Non è una novità, ma mai come in una occasione dove ci sono tante donne messe giù da grande evento è evidente che questo prodotto ormai è entrato nei beauty case anche delle casalinghe.
Perché? Perché non tutte abbiamo un parco luci come quello di Barbara d'Urso che ci fanno sembrare la Madonna di Medjugorje la domenica pomeriggio, e quindi ci arrangiamo.

Dolcenera, con una linea diagonale dallo zigomo verso in naso.

Come si usa l'illuminante? Prima di tutto con moderazione, come l'alcol. Il rischio altrimenti è quello di sembrare appena usciti dagli anni '80, e al primo raggio di luce che si posa sulla faccia, di illuminarsi come una lampadina. Non usate l'illuminante come se fosse una cipria.


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