Questa settimana ho fatto un bel Full-In!
I miei genitori sono partiti, quindi devo gestire la casa.
Se vi eravate persi il piccolo dettaglio che a trent’anni vivo ancora con i
miei, ebbene sì, lo ammetto e con un certo fastidio. Ma sto lavorando per
risolvere il problema.
Infatti, per portare avanti il progetto “Via da qui entro i 31” quest’estate
non si sono fatte vacanze, causa mutuo da pagare e casa in costruzione. Hospeso
le mie due settimane di ferie a dipingere il soffitto della casa nuova. Io e il
Cavaliere Impavido abbiamo passato giornate arrampicati su un trabattello a
passare la vernice protettiva sul soffitto in legno. Sono esperienze. Una coppia
deve saper reggere alle ore di silenzio, che non costituiscono un problema, ai
ripetuti attacchi sessuali di lui in condizioni di equilibrio precario a 4
metri di altezza (ma come gli viene?), alla sete, al caldo, all’olfatto che si
impregna dell’odore di vernice e ci resta anche quando sei altrove, al fatto
che lui si crede più bravo di te a dipingere, al fatto che i tuoi suoceri
passano a controllare due volte al giorno… Però ora sento quell’ammasso di
cemento un po’ più casa mia, e sono certa
che tra qualche anno ricorderò quei momenti con tenerezza. Ora io e la
mia spalla riusciamo solo a pensare “Sì, bello, però BASTA!”. A quando il
completamento delle opere e il trasferimento? Io vogliospero, SPERO!, entro Natale.
Potrebbe essere un bel regalo.
Finite le due settimane in cui ho visitato più volte il
BricoCenter vicino a casa che la camera da letto - approposito sapete quanto è
liberatorio/estraniante entrare in un luogo pubblico vestite come un muratore,
piene di polvere e con la vernice in faccia, e vedere che è normale e che c’è
altra gente come voi? E non sentirsi pazze? - dicevo, terminate le ferie, si
torna in ufficio, ma con la casa da gestire.
Ogni sera inizia il videogioco “Super Oggi
Mordo Bros”, con tanto di musichetta irritante e movimenti a scatti da
Nintendo anni ’90. Sono io quella che si muove a scatti come un carro armato: fare
questo, poi fare questo, poi fare questo… E’ come un anticipo sul futuro, per
qualcuno di voi è la normale Vera Vita di tutti i giorni: invece di dover programmare
solo cosa indossare il giorno dopo, devo pianificare cosa mangiare, quindi cosa
scongelare, preparare, cucinare urgentemente perché si sta guastando…, come
gestire l’ora di luce che resta dopo il rientro, per fare più cose possibili
senza accendere la luce che attira le zanzare, quali faccende fare e quali
rimandare. Perché non è come il sabato quando mediamente riesci a fare tutto. Bisogna
imperativamente lavorare per priorità. Mi duole ammettere che finora “lavarsi i
capelli” ha perso contro la pulizia (anche sommaria) della cucina e dei
pavimenti, che si sporcano anche quando non li usi.
Dimenticavo, c’è l’aggravante Sorella. Mia sorella, in ferie
da luglio, ha ricevuto dalla famiglia dei compiti specifici, che lei esegue, ma
si ferma lì. Tipo che quello che c’è sulla sua lista non lo fa. Nemmeno pulire la
cucina dopo che ha cucinato dei dolci spargendo liquido colloso dappertutto. Nemmeno
svuotare la lavastoviglie (a meno che non ci siano più piatti/posate) o il
posacenere che il SUO fidanzato, ospite permanente, riempie. Poverina, è
limitata. (Oggi mi contengo, nei giorni giusti “limitata” è un eufemismo). Se
ci fosse mia madre, mi direbbe di apprezzare il miglioramento rispetto a
qualche anno fa, quando mangiava le cose che io avevo scongelato per me in
previsione della sera, caricava la lavastoviglie e puliva solo il giorno prima
che i miei tornassero. Se ci fosse mia madre si prenderebbe di rimando un bel
vaffanculo: mia sorella ha 27 anni, mica 10, e lei ancora la difende. E le
direi anche di ripensare seriamente al suo metodo educativo, profondamente
diverso dal mio che ho solo 3 anni in più: mia sorella è cresciuta nella
convinzione che la spazzatura si svuoti magicamente da sola (ok, ammetto che
per svuotare la spazzatura ho giocato il bonus Cavaliere Impavido: svuotando l’umido mi è venuto da vomitare, quindi lui ha
provveduto al sacco grigio), che lasciando le pentole piene d’acqua sui
fornelli, queste si puliscano per incanto, che il bagno brilli di natura, non
perché è pulito. Ah, ed è Tessera Esselunga –dipendente. Lei compra solo se può
pagare con la Tessera della mamma. E’ capace di andare all’Esselunga tre volte
al giorno, a 10 chilometri di distanza. Manca il burro per una torta? Esselunga! Manca la Coca Cola da bere sul divano? Esselunga! Voglio un
giornale? Esselunga! E non nello stesso acquisto, ma ogni volta che le viene il
tarlo. Mai che si accorga che manca il sale grosso, però. In fondo, serve SOLO
per cucinare qualsiasi primo. Ma per lei non c’è problema, si può salare dopo. Comunque
mia mamma s’è fatta furba: questa volta, invece di lasciare la Tessera in bella
vista, l’ha lasciata in una borsa nell’armadio, nella speranza che non
vedendola, Scrocc-Sorella non sia indotta in tentazione.
Ecco dunque la mia annuale esperienza di Casalinga Disperata
versione “con ospiti indesiderati”, ma questo è solo il primo livello del
videogioco.
Il secondo si svolge tra le 19.30 e le 20.30 quando, appena
tornata dal lavoro, dopo SOLE 12 ore fuori casa di cui 3 sui mezzi pubblici
della Lombardia, mi cambio in fretta e furia, senza struccarmi, mi cospargo di
Autan e vado negli ORTI. Non uno, ma TRE. Mio padre è partito con le uniche
persona in grado di rimpiazzarlo in questo compito, cioè mio zio e mio cugino,
quindi, non solo devo gestire l’orto paterno, ma anche quello del cugino e
quello di entrambi, nella terra di mezzo. Non si tratta di ettari di terreno,
ma dovete considerare che non l’ho MAI fatto e nessuno mi ha lasciato la minima
istruzione. Il sistema di irrigazione ha una potenza di fuoco pari a quella di
un pene umano e io devo bagnare tutto finché c’è luce, perché poi in campagna c'è
il nulla visivo. In più, non ne capisco veramente un cazzo. Un esempio su
tutti, domenica facevo un giro esplorativo con il Cavaliere Impavido, indico
della roba verde e dico: “Ah, ecco, mio padre mi aveva detto che il prezzemolo
era da raccogliere!” Lui mi guarda perplesso e ribatte: “Guarda che quelle sono
carote…” Ecco, la mia conoscenza è così. Fisso alcune piantine per
minuti interi prima di distinguere delle verdure da raccogliere. Vogliamo
aggiungere le varianti strane di pomodori quasi neri che mio padre ha piantato?
Per giorni ho pensato che fossero malati/non maturi/sbagliati, prima di capire
che erano pronti da raccogliere. E sappiate che le piante non sono per niente contente che voi
rubiate i loro prodotti. No, no. Sapete che le piante di le zucchine, melanzane
e cetrioli hanno rametti ricoperti di minuscole spine? Ecco, io adesso lo so.
Che le foglie sembrano verdi, ma in realtà il colore è dato dalla miriade di
insetti che le avvolgono? Anche questo so.
E in tutto ciò, sapete io cosa mangio? NIENTE, perché mi
piacciono solo piselli, fagiolini, spinaci e carote, ma quelli non sono maturi. Beneficio solo di 3 fragole giornaliere e un po’ di insalata. Ma quanta se ne può
mangiare stando a casa solo la sera? Perciò al ritorno dagli orti con il mio
cavagneu (= cesto, ma il dialetto è d’obbligo, fa acquistare bonus spendibili in altre parti del videogioco) devo
distribuire tra i vicini di casa il raccolto, perché non vada sprecato. In
fondo mi dispiace buttarlo, al di là dello sforzo di un anno di chi lo coltiva,
c’è gente che crede che la verdura nasca nei reparti dei supermercati. Ah, che
fortuna la vita in campagna! Il titolo del secondo livello mi è stato suggerito
da Alessandro (che, tra l'altro, saprebbe cosa farsene di tutta 'sta verdura): la bambina cresciuta della Valle degli Orti. Yes, it’s me. Anzi, forse sono il nonno. Per chi non si ricorda:
Superato anche questo livello si ritorna a quello precedente
per cucinare, rassettare e svenire. Il tempo atmosferico non aiuta: vivo a più
di 500 metri slm, ma fa un caldo bestiale. Sono ridotta a guardare la
televisione sdraiata sul pavimento per cercare il fresco e a dormire nel
salotto semi-interrato dove mia madre, in un lampo di genio, ha piazzato un
divano-letto per gli ospiti immaginari. In realtà lo usiamo solo quando
dipingiamo al piano di sopra, mia sorella quando io russo troppo forte (lo
faccio apposta come vendetta) e quando fa caldo come ora. In questo caso è una gara: chi primo arriva al fresco dorme. E se non dormo per il troppo caldo, divento
cattiva. Non stronza, quello lo sono sempre, proprio cattiva, tipo che dico all’umanità
in metro quello che penso delle sue ascelle, tipo che sarei in grado di dare
fuoco a dei vestiti (sacrilegio!) di mia sorella (aaah) quando li lascia sul
pavimento. Invece in salotto durante la notte c’è perfino il caso di doversi
coprire (la sensazione di freddo, da quanto tempo non la sentivo!)
Notizie positive: il caldo sta per finire. Cosa me lo fa
dire? Non ho calli/vecchie fratture segna-tempo, ma sono certa
che tutti i TG, tranne quelli che conservano ancora un briciolo di dignità (tipo
La7 o Rai3), lo segnalano tra le notizie di apertura con i soliti consigli
balenghi. La conferma l'ho avuta questa mattina, alle 6.30 aprendo la finestra, ho sentito che l’aria
era cambiata, più fresca. In stazione mi sono accorta che MIRACOLO! - la
quantità di maiuscoli di questo post è indice del mio livello di stress,
livello medio. Preoccupatevi quando inizio ASCRIVERETUTTOCOSI’- Durante la notte aveva piovuto. Non abbastanza da
lasciare molte tracce, tranne l’umidità crescente, ma c’è acqua lassù!
Se va bene nel week-end richiudo il divano-letto e vado nel
mio letto delle vacanze: il letto dei
miei genitori. E non per un bisogno infantile, ma per mero opportunismo: il
loro letto è grande e comodissimo. Non fraintendetemi, io amo il mio letto, in
modo viscerale, di un amore erotico, più di quanto amo il Cavaliere Impavido,
ci starei per sempre. Ma questo non mi impedisce di notare che ci sono letti
migliori. MOLTO migliori. Nello specifico, quello dei miei genitori.
Voi credete che il vostro letto sia il migliore, che non lo
lascerete mai, che niente sarà mai come quello…poi un giorno vi sdraiate su un
letto e una rete fatti come-dio-comanda e vi addormentate in un baleno. Anche
se vi siete svegliati solo due ore prima. Anche se non siete in debito da
sonno. Sentite che iI letto vi abbraccia e che voi volete, anzi, bramate
lasciarvi andare tra le sue braccia. Ecco io mi sento così nel letto dei miei (e
in quello del Cavaliere Impavido, che non apprezza, perché la sequenza è: mi ci
sdraio sopra-dormo e dura meno del tempo di leggere questa frase). Sappiate che
non succede con tutti, non sono una “prostituta dei letti”. Scegliete voi
materiale e forma, ognuno ha il suo ideale, come l’ombretto che va-sempre-bene e il pantalone
che-va-su-tutto, ma sappiate che, se non l’avete ancora trovato, là fuori c’è
il vostro letto gemello che vi attende. Uscite e trovatelo, la vostra vita migliorerà.
Se non avete una sorella come la mia.
Cara ti sono vicina! :D
RispondiEliminaBaci,
Lalla.
Mia sorella era come la tua, prima di avere una casa propria: chiazze di sugo e uova (!!!) sui fornelli per un mese intero e ovviamente, se non pulivo io, ci pensava mammina quando tornava.Adesso che vive sola si sbatte alla grande
RispondiEliminaComunque fai prima tu ad uscire di casa.
Ciao!
A questo punto ho quasi la certezza matematica che le sorelle secondogenite siano tutte uguali!
RispondiEliminaEsattamente.
Eliminaposso dire, DA SECONDOGENITA ASSAI ASSAI SIMILE A TUA SORELLA che è cosi. Ma ragà noi siamo cosi perchè ci siete voi primogenite che a casa fate tutto prima. Quindi fate pure le faccende domestiche.prova a non fare niente e vedrai che dopo un paio di giorni tua sorella andrà in tilt perchè qualcosa non quadra. FORSE funziona. Ma posso confermare che una volta fuori le secondogenite diventano le HITLER DELLA CASA, giuro. chiedete alle mie coinquiline.
RispondiEliminaComunque è proprio bello trovare una campagnola come me :-))
ti mancano galline e conigli però
Galline celo, ma sono sulla lista di Sorella (solo nutrimento). Conigli celavevo, ma una malattia se li portò. RIP. Tanto non riuscirei nè a pulire, nè a entrare in contatto (a malapena gestisco il cane), nè tantomeno...ecco ci siamo capite.
EliminaOddio, leggere questo post è stato come un deja vu della mia vita.
RispondiEliminaOra scusa ma devo andare a mescolare la conserva nel pentolone e a tagliare la verdura dell'orto per fare i sacchetti di minestrone dell'inverno... mmh, non so se amo poi così tanto la vita bucolica!!
Ahahah mi hai fatto morire dalle risate! Complimenti, scrivi benissimo. Ho qualche anno più di te, tieni duro. Poi il livello di resistenza allo stress aumenta o almeno credo. Io tra quindici giorni c'ho pure la vendemmia :-(
RispondiEliminaForse un pochino stronza come dici tu lo sei, ma di una simpatia irresistibile. L'autoironia è un'arma impropria ma fa sganasciare dalle risate. Il mio lui, il cui motto è " se lo sanno fare gli altri, lo posso fare anche io" e applica il suddetto in ogni attività mi ha fatto, nell'ordine: dipingere la casa, metetre il parquet, tagliare le porte e portare per le scale una lavatrice!! Qunidi so bene come ci si sente a fare i lavori delal propria casa. Da Bricofer volevano metetreci come tappezeria!. Anche io come Angel sono più grande e ho livelli di stress moolto alti ma tengo duro!
RispondiEliminaA presto
Raffaella
mi hai appena fatto venire in mente quei giorni di ormai 3 anni fa quando eravamo io e il mio consorte quelli che pitturavano casa. Terribile esperienza allora, memoria quasi nostalgica ora. Idem con l'orto della mamma: detestavo occuparmene mentre adesso bramo le cose dell'orto che non ho.
RispondiEliminaIo sono la secondogenita che in ferie fa la sostituta della mamma mentre la primogenita se ne sbatte abbastanza, con mia somma frustrazione. Fortuna che esiste la di lei figlia, mia nipote, creatura sublime che a 4 anni e con gli occhioni dolci mi dice "zia, grazie dell'aiuto". E allora va bene così.
RispondiEliminaHo le lacrime dal ridere. Mitica! :D
RispondiEliminaUh, come ti sono vicina. Sono reduce da una settimana con mio fratello, detto Il Bambìn. Per lui ogni azione rivolta all'igiene e al benessere domestico è "un lavoro da donne". Gli sfugge che siamo nel XXI secolo, lui non appartiene ad alcuna cultura o religione di stampo maschilista, e che questa casa non è un albergo. Quindi insomma, so cos'hai passato!
RispondiElimina